Patan

A pochi chilometri da Kathmandu si trova Patan: la città artistica del Paese. Ricca di monumenti buddhisti e di palazzi adorni di sculture e intagli in legno, si ritiene fondata nel 299 d.C.

Di Patan sono da ricordare: l’Hianya Varna Mahavihar, un tempio del VII secolo; il tempio induista di Shiva, nel cui cortile si trova una sorgente d’acqua naturale; il tempio di Vishnu, ricco d’antiche pitture religiose; la Piazza Durbar, una volta centro del potere dei re Malla; il Tempio di Machendra Nath del XIII secolo; e infine lo stupa di Ashoka, uno dei quattro eretti a Patan per ricordare il pellegrinaggio dell’omonimo imperatore nel 246 a.C.

Le voci del media tour #nepalroutes 2016

La terza delle grandi città stato ora parte della Valle di Kathmandu.
Per le strade, invece, la stesso clima festoso di bambini che giocano.

“Non immaginavo che avrei ribattezzato il Nepal col nome “La Terra dei Bambini”: ad ogni metro ci sono piccoli nepalesi che mi corrono incontro, giungono le mani e salutano con un “namasté”, sorridono, sorridono moltissimo e sembrano proprio felici.
[Nunzia Cillo – Nepal, diario di viaggio: che lingua parla l’amore? #2 – Entrophia]

Ma Patan e i suoi dintorni sono religione, anzi, religioni.
La forza, l’odore, lo sconvolgimento interiore a cui ti sottopongono i riti induisti, come i sacrifici al tempio dedicato alla Dea Kalì.

“La cultura induista, per certi versi pervasa di misticismo e folklore, raggiunge invece livelli di spiritualità e coscienza che spesso vanno compresi, o accettati, in quanto frutto di una cultura forte e molto sentita in Nepal. Una visita al Dakshinkali Mandir, osservando la fila di fedeli armati di doni alimentari, floreali o animali da offrire alla sanguinaria dea Khali, è un’esperienza che inebria e frastorna i sensi, lontana dalla nostra cultura a tal punto da rendersi conto che non vi è modo di capirla, ma è necessario accettarla.”
[GianLuca Sgaggero – Viaggio in Nepal, itinerario di 8 giorni nel Nepal centrale, Viaggia e Scopri]

O le cerimonie funebri al tempio di Pashpatinati, lungo il fiume Bagmati.

“Oltre il fiume il tempio è molto suggestivo, lungo il pendio del colle si trovano decine di piccoli tempietti dedicati alla preghiera e la zona è affollata di turisti che si divertono a fotografare i numerosi sadu che giungono fino a qui in pellegrinaggio. Il Pashupatinath è imperdibile.”
[GianLuca Sgaggero – Kathmandu, tra fede e architettura in Nepal, Viaggia e Scopri]

In contrapposizione fortissima con la calma e la serenità dei monasteri buddisti.

“… ci dirigiamo a Pharping ad un tempio tibetano, in linea d’aria saranno meno di 5 km dal tempio indù ma siamo lontani anni luce. Serenità, calma, silenzio, suoni soffusi che aiutano la concentrazione…”
[Antonio Cinotti – E arriva così l’ultimo giorno intero nepalese, Appunti digitali senza capo né coda]

Nel mezzo e a un passo dalla devastazione lasciata dal terremoto del 2015 che ha distrutto molte delle città nepalesi, in particolare Bungamati, città vicina a Patan i cui abitanti mostrano ogni giorno la forza della vita.

“A Bungamati ho guardato negli occhi la voglia di vivere, l’ho toccata tra macerie e sorrisi, tra cielo e detriti, tra dignità e pudore.”
[Nunzia Cillo – Nepal, ho guardato negli occhi la voglia di vivere #2 – Entrophia]

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