Kathmandu è la capitale del Nepal, situata a oltre 1300 metri sul livello del mare. L’area urbana ospita quasi un milione di abitanti ma la sua valle, la cosiddetta area metropolitana, è molto estesa e comprende altre importanti città, come Patan e Bhaktapur. Il centro storico di Kathmandu è riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Tra i molti luoghi di interesse della città non si possono non citare la Piazza Durbar, il Palazzo di Kumari, la Dea vivente induista e il meraviglioso grande stupa di Swayambhunath, antico di 2.500 anni. Per secoli questa zona fu un’importante centro degli studi dei sutra buddhisti.
Le voci del media tour #nepalroutes 2016
“Kathmandu è la base. Il punto d’arrivo e di partenza”
[Manuela Vitulli – Un vortice di gente odori colori: Kathmandu, Pensieri in viaggio]
È la capitale, l’accoglienza, il momento d’incontro con un mondo nuovo.
“Gli odori, i colori, le situazioni mi proiettano in Vietnam, la stessa invidiabile serenità negli sguardi delle persone.”
[Antonio Cinotti – Nepalroutes giorno 2, Appunti di viaggio senza capo né coda]
“In qualsiasi modo tu decida di arrivare, Kathmandu ti accoglierà abbracciandoti tra le sue strade caotiche, vie intrecciate e incroci che non stanno mai fermi, luoghi dove la vita scorre ‘inesorabile’ e dove, a volte, la pulizia non è il massimo, ma pur sempre luoghi carichi di fascino e ricchi di storie da raccontare, perché per vedere il Nepal devi percorrerne le strade.”
[GianLuca Sgaggero – Kathmandu, tra fede e architettura in Nepal, Viaggia e Scopri]
“L’arrivo nella città sarà qualcosa che difficilmente potrete dimenticare nel breve periodo specie se non siete mai stati in una città orientale, perché tutti i vostri sensi verranno portati all’estremo. Gli odori della città sono intensi come il traffico caotico, specie nell’ora di punta. Gli occhi verranno stimolati dal caos che si affianca a templi, statue e persino persone di rara bellezza. Le vostre orecchie verranno messe a dura prova da un costante utilizzo dei clacson quale strumento di comunicazione tra i mezzi. Toccherete con mano la povertà, quella vera, di chi non ha nulla e mangerete quello che troverete per strada, specie se vorrete fare un viaggio all’interno del paese.”
[Alessio Sanavio – Nepalroutes | Itinerario di viaggio in Nepal: Katmandu, The Old Now]
Tutti i viaggiatori del media tour di #nepalroutes ne hanno descritto lungamente colori, suoni e odori, ma tutti hanno osservato e raccontato ammirati gli sguardi e i gesti delle persone incontrate per la strada.
La prima cosa che mi ha colpito di questa città è il disordinato caos che regna sovrano: ammassi di cavi elettrici, auto-biciclette-moto-carrettini che sfrecciano dimenticando il codice della strada, grandi finestroni – talvolta asimmetrici – sulle facciate dei palazzi, gente affaccendata ad ogni angolo delle strade, bambini che giocano con pochi e semplici oggetti e tanta fantasia. E’ bello. E’ bello quando il cuore si fa piccolo per lasciare spazio a tutte le cose nuove che si possono imparare in una giornata, è bello quando poi si fa grande perché gonfio d’amore per tutti gli sguardi incrociati, i sorridi scambiati, i “namaste” ricevuti e dati.
[Nunzia Cillo – Nepal, diario di viaggio: Kathmandu e Patan #1, Entrophia]
Descrizioni che si assomigliano e si rincorrono, ma non sono mai uguali, perché Kathmandu e i suoi abitanti ti entrano dentro e si mischiano al tuo essere, per minare dall’interno le tue certezze…
“Incredibile cosa fanno alcuni viaggi. Hanno un potere incredibile, hanno qualcosa di soprannaturale: ti fanno vivere più vite. Immagino me a Kathmandu che osservo l’orizzonte dalla finestra della mia camera d’hotel. Mi ravvio i capelli con lo sguardo sognante, in piena notte. E mi sembra un’altra, bellissima, vita.”
[Manuela Vitulli – Vivere più vite. Il rientro dal Nepal, Pensieri in Viaggio]